Il futuro della Siberiana ora dipende solo dalla disponibilità della soprintendenza a ragionare su possibili alternative. Di fronte a una sentenza definitiva del Consiglio di Stato relativo alla demolizione del chiosco per il ripristino della cornice ambientale paesaggistica delle Mura, infatti, un braccio di ferro ostinato rischierebbe di portare effetti negativi. La migliore strada da percorrere potrebbe invece essere quella della ricerca di una collaborazione e di un dialogo.
E’ quanto emerso ieri durante l’incontro che i gestori della ben nota gelateria di viale IV Novembre hanno avuto con il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e con l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari. Un incontro a cui farà seguito quindi la richiesta di un altro incontro, quello, appunto, con la soprintendenza.
Le possibilità da mettere sul tavolo in quell’occasione sarebbero due. Cercare di procrastinare il più possibile i termini dell’abbattimento del chiosco, sentito il parere della soprintendenza stessa, in modo che ancora per qualche anno possa restare nell’attuale collocazione; oppure individuare da subito un’area in cui sia possibile realizzare un nuovo chiosco più ‘leggero’ e temporaneo, rispettando determinate caratteristiche tecniche che potrebbero persino permettere alla nuova di struttura di non allontanarsi troppo dalle Mura.
Diverse strade, insomma, restano da esplorare, anche se i gestori della Siberiana preferirebbero, in caso di trasferimento dell’attività, una collocazione il più possibile vicina a quella precedente. Alcune aree sono già state prese in considerazione, in viale Orlando Furioso, nei pressi dell’acquedotto di piazza XXIV Maggio e a Quacchio, tutte zone per le quali si renderà comunque necessaria una verifica tecnica della fattibilità dell’operazione e del rispetto dei vincoli connessi. Una soluzione, quest’ultima, che i gestori della Siberiana potranno eventualmente percorrere valutandone la convenienza economica e le possibilità di investimento, altra variabile fondamentale da prendere in considerazione e che potrebbe far propendere per la richiesta di ritardare di qualche anno la demolizione del chiosco.
Intanto l’appello dei gestori per salvare la Siberiana ha creato un movimento di solidarietà di migliaia di persone. Basti pensare che la pagina di Facebook “Salviamo la Siberiana” ha totalizzato già quasi 7.200 aderenti, con centinaia di messaggi di sostegno e di speranza per il mantenimento di un chiosco che, al di là dei vincoli esistenti, per qualcuno rappresenta un “panorama affettivo” che unisce almeno tre generazioni e che è ritenuto decisamente più importante della “cornice ambientale paesaggistica”.
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